Come riportato recentemente dall’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano, il cloud computing si è consolidato nel 2024 come uno dei pilastri fondamentali della trasformazione digitale in Italia, registrando una crescita del 24% rispetto all’anno precedente e raggiungendo un valore complessivo di 6,8 miliardi di euro. Questo rappresenta l’incremento più significativo degli ultimi sei anni, superando anche il picco del 2020, quando la pandemia aveva accelerato l’adozione di soluzioni digitali e si era toccato il +20%. A trainare questa espansione è stata soprattutto l’Intelligenza Artificiale, che ha trovato nel cloud un’infrastruttura ideale per sviluppare e distribuire le sue applicazioni. Il segmento del Public & Hybrid Cloud, cioè l’insieme dei servizi forniti da provider esterni e l’interconnessione tra Cloud pubblici, privati e sistemi on premises, ha mostrato la crescita più rilevante, con una spesa di 4,8 miliardi di euro, segnando un aumento del 30% rispetto al 2023. Per la prima volta, i servizi di Infrastructure as a Service (IaaS) hanno superato quelli di Software as a Service (SaaS), evidenziando una preferenza per soluzioni più flessibili e scalabili. I servizi IaaS hanno infatti raggiunto un valore di 2,1 miliardi di euro, con un incremento del 42%, mentre il Software as a Service (SaaS) ha registrato una crescita del 21%, arrivando a 1,8 miliardi di euro.

La spesa Cloud nelle grandi aziende e nelle PMI.
Le grandi aziende italiane sono state le principali protagoniste di questa trasformazione: l’87% delle organizzazioni che utilizzano funzionalità basate sull’intelligenza artificiale si affida a modelli di servizio in cloud. Inoltre, l’84% delle grandi aziende dichiara di aver migrato nel Cloud la totalità dei dati critici legati alle attività di core business (32%) o almeno una parte di essi (52%), confermando un cambiamento strutturale nell’approccio alla gestione delle infrastrutture IT. Tuttavia, anche le piccole e medie imprese hanno contribuito alla crescita del mercato: pur mantenendo stabile al 67% la percentuale di adozione del cloud, la loro spesa in Public & Hybrid Cloud è aumentata del 21% rispetto al 2023, raggiungendo i 581 milioni di euro.
Tuttavia, il percorso verso una piena adozione non è ancora concluso. Come affermato da Stefano Mainetti, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation, molte organizzazioni stanno rivedendo scelte affrettate fatte in passato attraverso interventi di refactoring architetturale per sfruttare appieno le potenzialità offerte dal paradigma cloud-native e, in casi limitati, anche con la repatriation, cioè con il trasferimento di dati e applicazioni dal cloud pubblico a sistemi on premises o privati.

Sfide e prospettive future.
Le sfide principali per le grandi organizzazioni riguardano il controllo e governo della spesa dei servizi (58%), la disponibilità di competenze adeguate (54%) e la gestione della sicurezza (43%). Ancora una volta sarà l’AI a fornire strumenti preziosi. “I tool basati sull’AI per il controllo della spesa, la Cybersecurity e lo sviluppo del software, consentono, infatti, di affrontare queste sfide a molte aziende che ad oggi erano vincolate dalla non disponibilità di competenze e professionalità specializzate”, chiosa Mariano Corso, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation.

Conclusioni.
Il futuro del cloud in Italia appare promettente, con ulteriori margini di crescita e opportunità legate all’evoluzione delle tecnologie digitali e all’integrazione sempre più profonda con l’intelligenza artificiale.
Come afferma Alessandro Piva, Direttore dell’Osservatorio Cloud Transformation, “La nuvola si conferma, dunque, un pilastro imprescindibile per il percorso di digitalizzazione delle imprese del nostro Paese e consentirà di rispondere all’enorme domanda di servizi connessi all’intelligenza artificiale. Le organizzazioni devono quindi prepararsi ad accogliere l’impatto di questa trasformazione, cavalcando l’onda senza esserne travolte”.

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